basta così poco
per essere da una parte
o dall'altra
basta così poco
per non sapere nemmeno
da che parte muoversi
essere sopra ad una linea
e non sapere
in quale lato sia il precipizio
in quale la salvezza
basta davvero poco
strappando a morsi un istante
tagliare di netto uno schema
lacerare muri che non esistono
ritrovarsi come per incanto
in un incubo fluttuante
pelle tremante
adrenalina pesante
pensieri lucidamente comatosi
sparsi nell'orto delle esistenze
sei nato
non sei nato
sei morto
non sei morto
hai amato
hai tradito
ogni istante
una linea
venerdì 18 ottobre 2013
mercoledì 9 ottobre 2013
in un giorno qualunque
sulla via di cielo e bosco
pelle elettrica contro il vento
viva sul greto
viva e scava
meteorite di un'onda viva
viva sgretola la natura
sgretola la vita
sulla pelle viva
lunedì 19 agosto 2013
sei veramente tu
se di un colore scordi
l'odore il rumore il sapore
l'umore si scioglie all'ingiù
candela liquida
in un piatto fondo
indurita dal tempo
non più liquido
denso
non più denso
freddo e duro
senza più il suo aspetto
senza più il suo cuore
sepolto in se stesso
lungo i suoi fianchi stesi
che non si vedon più
giovedì 11 aprile 2013
tutto il tempo
notte
il fondo di un pensiero
nuvole davanti al cielo
ridi dai
per tutto quel tempo
passato ad ascoltare ombre
legati al mondo
aspettando le onde
ridi dai
perchè mi illumini
e siamo in bilico
per un bacio
che è solo un debito
il fondo di un pensiero
nuvole davanti al cielo
ridi dai
per tutto quel tempo
passato ad ascoltare ombre
legati al mondo
aspettando le onde
ridi dai
perchè mi illumini
e siamo in bilico
per un bacio
che è solo un debito
venerdì 29 marzo 2013
quando ci sei
quasi una pergamena
graffite scivolata in sogno
la mia matita
la tua mano
un segno largo e decifrabile
entra nella mia vista
un segno fragile da ricordare
entra nei capillari
e asciuga gli eccessi
un segno che copre
si spalma
in una percezione
vitale
graffite scivolata in sogno
la mia matita
la tua mano
un segno largo e decifrabile
entra nella mia vista
un segno fragile da ricordare
entra nei capillari
e asciuga gli eccessi
un segno che copre
si spalma
in una percezione
vitale
giovedì 14 marzo 2013
lunedì 28 gennaio 2013
il riflesso
tutti fuori
sotto il mare
nel fondo del cielo
e sei diossina
nella pancia
nel respiro
sei solo
da questa parte
e non dalla tua
in fondo al cuore
in fondo al sole
in uno stagno di stelle
rotolanti
destinate in fondo allo scoglio
sono anni oramai che ho lasciato cadere tutto
perchè non ho la forza
non ne ho più di sopportare brandelli che cadono
cuori che esplodono
mani che scivolano
ogni volta che guardo
che parlo
mi accorgo che siamo invisibili
fantasmi
lui può guardarmi ascoltarmi ma io...
e non riesco a fare niente
nemmeno a immaginare le mie espressioni
per tutto quello che mi arriva
capire il groviglio di pensieri e conseguenze
prima di vederle scoppiare fra le mani e le labbra
fra sconosciuti
da bambini ci leggevano le favole
si aspettava impazienti e con sollievo
il lieto finale
ma la fine è la fine
il solito fermo immagine
che gratta nei pensieri fino a modellare una pietra
poi non sai cosa succederà
siamo tante favole viventi che camminano
favole dentro le favole
che aspettano altre favole
che aspettano un finale
e poi un altro
e poi un altro ancora
ma più aspettiamo
o cerchiamo
mangiamo
sputiamo
più ci rendiamo conto
di essere a metà strada
del capitolo sbagliato
sotto il mare
nel fondo del cielo
e sei diossina
nella pancia
nel respiro
sei solo
da questa parte
e non dalla tua
in fondo al cuore
in fondo al sole
in uno stagno di stelle
rotolanti
destinate in fondo allo scoglio
sono anni oramai che ho lasciato cadere tutto
perchè non ho la forza
non ne ho più di sopportare brandelli che cadono
cuori che esplodono
mani che scivolano
ogni volta che guardo
che parlo
mi accorgo che siamo invisibili
fantasmi
lui può guardarmi ascoltarmi ma io...
e non riesco a fare niente
nemmeno a immaginare le mie espressioni
per tutto quello che mi arriva
capire il groviglio di pensieri e conseguenze
prima di vederle scoppiare fra le mani e le labbra
fra sconosciuti
da bambini ci leggevano le favole
si aspettava impazienti e con sollievo
il lieto finale
ma la fine è la fine
il solito fermo immagine
che gratta nei pensieri fino a modellare una pietra
poi non sai cosa succederà
siamo tante favole viventi che camminano
favole dentro le favole
che aspettano altre favole
che aspettano un finale
e poi un altro
e poi un altro ancora
ma più aspettiamo
o cerchiamo
mangiamo
sputiamo
più ci rendiamo conto
di essere a metà strada
del capitolo sbagliato
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