martedì 12 giugno 2012

Sguardo fluttuante




Mi prendi la mano
e cominci a parlare del tempo
prendi il tempo ed inizi a piegarlo
ma come la carta
ad ogni piega
aumenta lo spessore
aumenta la rigidità

lo spazio sacro che delimita il confine
tra il suolo che calpesti
e lo sguardo al cielo che perdi

il tempo rimane leggero
quando il vento lo soffia e lo fa volare
il tempo schiaccia quando è fermo
quando il vento può solo deviare il suo tragitto
quando siamo ancore piantate a terra

l'occhio cade sulla mano
e osserva le strisce del vento
i suoi percorsi paralleli
osserva nel profumo dell'anima
l'infinità di particelle
l'ombra del solco
il sapore sulla lingua
il pizzicare in fondo al naso

ora c'è questo minuscolo bigliettino
da aprire e forse conservare
da aprire e scoprire
quante facce e quante schiene
quanti strati e chi li ha piegati








6 commenti:

  1. wow... come al solito... mi fai commuovere... spero che in quel bigliettino ci siano solo cose dolci... e belle... ti voglio bene... non mi dimenticherò mai di te..

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    1. ciao Verdolina, sono le tue parole a commuovermi.. Un forte abbraccio

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  2. Una lirica delicata,sospesa leggera nel cielo del tempo.

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  3. Grazie Costantino, ti auguro una buona giornata, a presto!

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  4. Un ritmo splendido...le ultime due righe sono da sole un Poema. Che meraviglie hai dentro...che bella voce, altissima...grazie.

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  5. Grazie red... le tue parole mi toccano sempre da dentro.. Un abbraccio

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