martedì 12 giugno 2012

Sguardo fluttuante




Mi prendi la mano
e cominci a parlare del tempo
prendi il tempo ed inizi a piegarlo
ma come la carta
ad ogni piega
aumenta lo spessore
aumenta la rigidità

lo spazio sacro che delimita il confine
tra il suolo che calpesti
e lo sguardo al cielo che perdi

il tempo rimane leggero
quando il vento lo soffia e lo fa volare
il tempo schiaccia quando è fermo
quando il vento può solo deviare il suo tragitto
quando siamo ancore piantate a terra

l'occhio cade sulla mano
e osserva le strisce del vento
i suoi percorsi paralleli
osserva nel profumo dell'anima
l'infinità di particelle
l'ombra del solco
il sapore sulla lingua
il pizzicare in fondo al naso

ora c'è questo minuscolo bigliettino
da aprire e forse conservare
da aprire e scoprire
quante facce e quante schiene
quanti strati e chi li ha piegati